Un grande dipinto dalle ragguardevoli dimensioni di quattro metri di larghezza e di tre e mezzo di altezza. Nella scena, tendente a far prevalere il realismo, fanno da sfondo Gesù, padre della misericordia, circondato da un gran numero di sofferenti, tutti rivolti verso di Lui, un disastroso incendio da un lato e dall’altro una rovinosa alluvione, che distrusse uno Stadel, termine locale per indicare il Rascard, il tipico esempio di architettura rustica spontanea ampiamente diffuso, e quasi travolge persino una chiesa, che, che, pur essendo opera di fantasia, per forma ed architettura, richiama le caratteristiche pievi montane sparse sul territorio valdostano. Ma ciò che però maggiormente attira subito lo sguardo di chi guarda con interesse è senza dubbio la presenza in essa di una donna che veste il costume di Gressoney col caratteristico copricapo. Evidentemente siamo sotto l’influsso dei succitati soggiorni gressonari della famiglia Morgari, colpita dalla pittoresca ricchezza e dalla bellezza del locale costume, indossato con orgoglio dalla popolazione Walser e, un tempo anche da alcune donne di Gaby in determinate occasioni e fin per andare all’altare il giorno delle nozze. E’ probabile che i modelli del pittore siano stati individui del posto contadini, artigiani, o magari conoscenti, la cui identità si perduta inesorabilmente nelle pieghe del tempo ma i cui tratti somatici sono ben delineati.