Nicola Gardini presenta il suo ultimo saggio “Viva il Greco. Alla scoperta della lingua madre” (Garzanti, 2021), a partire dal quale innesca una riflessione più ampia sul potere della parola, sull’importanza del linguaggio e sulla deriva che ha preso in questo nostro mondo. In dialogo con Marco Enea Vigevani.
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Nicola Gardini volge lo sguardo alla madre ideale di tutti noi e ci accompagna alla scoperta di una
lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di parallelismi, costruita sul confronto e sull’antitesi,
che ancora può aiutarci a interpretare la complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi
in convergenze La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d’arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i
fondamenti stessi della nostra civiltà, all’insegna di altissimi ideali come la giustizia e l’amicizia. I
racconti eroici di Omero hanno trasmesso un’etica dell’eccellenza; la lirica di Saffo ha rappresentato
i travagli e le gioie dell’eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie della competizione atletica; le
storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra i popoli e i motivi dei conflitti; le
tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in scena il dramma della libertà individuale;
le commedie di Aristofane hanno criticato le derive della democrazia e posto in primo piano la
formazione dei giovani; i dialoghi di Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi
di Demostene hanno insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili.